
La Giardiniera di Morgan nasce per caso, come tutte le cose più buone, nel ristorante 5 Sensi a Malo (Vicenza), per accompagnare un piatto a base di maialino.
Ben presto il maialino viene messo da parte per fare largo alla Giardiniera tanto apprezzata dai clienti che la volevano avere anche a casa.
Si dice che tutto sia partito dall’antipasto alla piemontese, ma non ne sarei così sicura; è un po’ come per il tiramisù o la pizza, l’idea è nell’aria ed ognuno la interpreta a modo suo. In Campania con l’insalata di rinforzo, in Sicilia con la caponata e tantissime altre versioni pazzesche. La giardiniera si conserva per mesi e anni, ed è grazie al tempo che diventa buona, matura e poi appena la stappi, sprigiona tutti i profumi di un luogo. È una cosa un po’ magica.



In fondo è una preparazione diffusa in tutta Italia, le verdure sottaceto o in agrodolce, anche se con le piccole variazioni che mi ha fatto pensare alla napoletana insalata di rinforzo.
La differenza sta nella selezione delle verdure, dove il sedano e la cipolla vengono sostituiti con il finocchio e la carota, ma anche nell’insolita croccantezza dei vegetali utilizzati, senza parlare della delicatezza e la piacevolezza nel palato.


Quella di Giada (500 ml, 17 €), elegante e colorata, contiene sedano, cipolle rosse, cipolline borettane e fagiolini.
La Giardiniera di Anna, ragazzina dal carattere tutto pepe, ha peperoncino e zenzero (300 ml, 10 €).
Invece quella di Giovanni è la più fantasiosa grazie alla presenza di mele e pere, topinambur e sedano rapa (580 ml, 20 €)
Tutte queste Giardiniere possono essere considerate sartoriali: tutte le varianti, compresa l’originale, nascono per soddisfare i palati diversi e per abbinamenti specifici.








Ed ora ho anche la mia giardiniera personalizzata, chiamata, ovviamente, Giardiniera di Giulia. Chissà se servirà da spunto a Morgan?
E voi l’avete mai assaggiata, La Giardiniera più famosa d’Italia?